La pittura di Guglielmo Darbo non viene dalla contemplazione, ma dalla riflessione. I ritmi, i colori, le macchie, i segni esprimono gli impulsi nascosti, le forze libere dell'emozione. Una pittura che agisce sulla nostra trasformazione intima e sulla vita reale.
Angles Granini
La pittura di Guglielmo Darbo non dice uno spazio o un tempo ma li convoca e li rende in plenitudine puramente qualitativa a dialogare con il corpo centrale, come se esso fosse una Sindone o un feticcio del Sè, o più ancora un Amore. Da qui le variazioni, secondo un percorso che ricerca la verticalità e la tensione, nel circolo delle mille possibili varianti e sperimentazioni, strato dopo strato, dopo materia, dopo sogni... e visioni, sino a giungere ad abbandonare l'assoluto per abbracciare la Relatività di ora. È in questo concetto di una storia, in divenire, plurale e dinamica che sta la lezione che Guglielmo Darbo può offrire alle giovani generazioni, in alternativa alla fuga dalla Realtà, instillando loro, attraverso le sue tele, la capacità di "vedere" il sogno con l'immaginazione e la creatività dell'Arte.
Ines Cavicchioli
La tavola, la tela diventano il campo delle sue sperimentazioni ove... stende intonaco, brandelli di stoffa o di tela di sacco, polvere colorata, fili di cotone e filo di ferro, che magistralmente si miscelano dando forma ad un testo poetico... dove alloggia la sorpresa, lo smarrimento, il mistero e il tentativo di andare oltre i confini; una pittura antiretorica, tesa all'essenza ed alla totalità, riferita all'anima e alla mente.
Giuseppe Falivene (Galleria Palestro)
La materia fuori e dentro spazio e tempo.
"Credo nel principio occidentale dello stile, nell'arte, che è quello di dar forma al pensiero che altrimenti non avrebbe alcuna giustificazione" (Manlio Sgalambro, filosofo)
Nell'arte il concetto di forma è molto spesso collegato al concetto di materia. Per molti artisti nella materia è già contenuta la forma dell'opera d'arte. Fin dal Rinascimento, il compito dell'artista è stato quello di tirare fuori la forma dalla materia. In campo filosofico-estetico la contrapposizione tra "forma e materia" s'identifica in quella tra forma e contenuto. Per alcuni filosofi, il contenuto del manufatto d'arte coincide con la materia ed in questo caso per forma si può intendere il modo in cui l'opera viene realizzata. Francesco De Sanctis afferma che la forma non è qualcosa di diverso dal contenuto, quasi un ornamento, ma è generata dal contenuto, già presente nella mente dell'artista. Nella poetica artistica di DARBO c'è un'anima tragica, di forte malinconia esistenziale che lo costringe a giocare in modo drammatico e solitario con la materia, fino a sintetizzare in modo essenziale la forma stessa. I colori, scelti dalla sua empatica partecipazione al dolore universale, sono amalgamati pur rimanendo distinti, assemblati con ruvide e mai casuali tracce di materiali, quasi reperti di passati vissuti, ancora doloranti che arrivano a confondere un osservatore disorientato e turbato che trova sicurezza nel cogliere significati ed attribuzioni. A mio parere, DARBO, inconsciamente, possiede una notevole attrazione per la pittura metafisica, laddove la descrizione formale non è didascalica e si ritrovano i caratteri d'immagini misteriose, allucinate e sognanti, con una dimensione extratempo e spazio. L'artista osserva la realtà mantenendo un forte spirito critico nei confronti del mondo, del suo tempo e di trascorsi avvenimenti seppure ancora fortemente significativi nella storia umana. Si coglie una voluta rottura di tradizioni e schemi che vengono sostituiti da una materia vivente e pulsante, in continua evoluzione e mutazione, sfuggente e ribelle ancorché colma di memorie e di richiami all'etica. Il lavoro di Guglielmo Darbo esprime una sensibilità fuori del comune che interagisce in un sottile legame psicologico con chi ne viene a contatto, riflettendo la complessità d'importanti accadimenti con non celato dolore, per giungere alla rappresentazione di un continuum spazio-temporale che penetra nell'osservatore e lo richiama fortemente alla riflessione.
Maria Cristina Paselli
MATTER INSIDE AND OUTSIDE SPACE AND TIME.
In art, the concept of form is very often linked to the concept of matter. For many artists, the form of a work of art is already contained in the material it's made of. Since the Renaissance, the artist's task was to bring out shape from the field. The philosophical-aesthetic opposition between "form and matter" is identified in form and content. For some philosophers, the content of the product of art coincides with the material and, in this case, form can mean the way in which the work is realized. Francesco De Sanctis says that the form is not something different from the content, almost as an ornament, but instead is generated by what is already in the mind of the artist. In the poetic art of Darbo, there's a tragic spirit of strong existential melancholy that forces him to express himself with his media in a dramatic and lonely way, until the essential form itself is synthesized. In a subtle psychological bond with those who come into contact with it, reflecting the complexity of important events with unconcealed pain, leading The colors, chosen from his empathetic participation in universal grief, are blended while remaining distinct, and set against rough and never casual traces of materials. These traces are like excavations of past, even painful experience that confuse the disoriented observer and upset the safety that lies in capturing meanings and functions. In my opinion, DARBO unconsciously has a remarkable affinity for metaphysical painting, where the formal description is not didactic and finds the character of mysterious images, hallucinatory, dreamy, with a dimension beyond time and space. The artist observes reality while maintaining a tough critical attitude to deal with the world, his time and past events despite their substantial significance in human history. This requires a deliberate break with traditions and patterns that are replaced by alive and pulsing materials, constantly evolving and changing, elusive and, even if they are rebellious, full of memories and references to ethics. The work of William Darbo expresses an unusual sensibility that interactsto the representation of a space-time continuum that strongly affects the observer and draws heavily on reflection.
Maria Cristina Paselli
GUGLIELMO DARBO E' L'INFORMALE NARRATIVO.
Viene spontaneo, ogni volta che ci soffermiamo a osservare delle opera d'arte, cercare e trovare punti in comune con artisti noti, storicizzati, come se cio' possa declassare o negativizzare la percettivita' dell' opera in questione. Ma la storia dell'arte e' come una lunga catena fatta di tante maglie, piccole o grandi, tutte unite tra di loro. E' palese, con lo sguardo degli addetti ai lavori, non dei neofiti, che Guglielmo Darbo dirige il suo percorso artistico nell'informale e nell'astratto e il pensiero ci porta a Alberto Burri, ad Antoni Tapies, a Gastone Novelli o a Emilio Scanavino. . . .certo una bella equipe di talenti che si e' imposta all storia; ma e' proprio anche grazie a loro che Guglielmo Darbo ha sviluppato un'originale e personalissimo percorso coniugando la sua cultura e sensibilita' a questo linguaggio artistico. Guglielmo Darbo, nella sua ricerca artistica si prefigge sempre di arrivare ad un traguardo per poi, subitaneamente, ripartire per il prossimo. Un percorso a tappe molto interessante, perche' legato a un filo narrativo, al contrario di tanti, anche importanti, artisti che per anni ripropongono in maniera seriale la stessa opera; da una parte cioe' l'informale narrativo, che vede in Darbo un cangiante interprete, dall'altra un informale statico ancorche' storicizzato, che ha segnato il suo tempo. Nonostante la struttura informale di base, la presenza dell'uomo e' quasi sempre tangibile nelle sue opere, non in senso anatomico, certo, ma come metafora, tramite elementi narrativi come fil di ferro, cartone, carta, filo spinato, numeri, lettere, poesie o frammenti di esse, segni e grafitismi atavici, che appaiano tanto necessari al suo linguaggio, quasi che la loro mancanza rendesse "sterili" le sue opere. Il concetto dechirichiano metafisico coniugato, a pieni voti, con l'informale. La presenza dell'anima o piu' laicamente la poesia e la coscienza sono sempre presenti nell' opera informale di Guglielmo Darbo e la percezione del racconto, della favola, della narrazione sono vissuti con una continuita' stilistica che lo distinguono e che lo fanno riconoscere:
Guglielmo Darbo e' Guglielmo Darbo! Una storia, certamente la sua storia, narrata con la consapevolezza di venire compresa, perche' espressa con grande dignita' ed onesta' artistica. E' questo l'unico modo, a mio avviso, per un vero artista, di avere, oggi, un consenso che non deve alimentare una sorta di autocompiacimento, ma che, gratificandolo, gli conferma di essere sulla strada giusta. Energia culturale e vita vera che si coniugano in un originale percorso narrativo.
Luca Ferrari (Galleria IDEARTE Ferrara)
GUGLIELMO DARBO AND THE INFORMAL NARRATIVE.
It comes natural, every time we suffer ourselves to observe a work of art, to seek and find points in common with noted historicized artists, even if this can downgrade or negativize the perceptiveness of the work in question. But the history of art is like a long chain made up of many links, small and large, all joined together. Those who know art among us, and not the neophytes, see that Guglielmo Darbo directed his artistic career in the informal and the abstract yet his work makes us think of Alberto Burri, Antoni Tapies, Gastone Novelli, or Emilio Scanavino . . . .certainly history has recorded a great team of talent, but it's thanks to these artists that Guglielmo Darbo has developed a unique and very personal journey combining culture and sensitivity to this artistic language. In his artistic aims, Guglielmo Darbo has always set himself an objective, reached it and then immediately flown on to the next goal. A very interesting step-by-step journey, because it's linked to a narrative thread, as opposed to many, even important artists who serially reproduce the same work for years. In part, it is the informal narrative, which sees Darbo as a changing interpreter; on the other part, there is a static informal, although historicized, but outdated. Notwithstanding his work's informal basis, the presence of man is almost always tangible in his works, not in an anatomical sense, of course, but as a metaphor, through narrative elements such as wire, cardboard, paper, wire, numbers, letters , poems or fragments of them, symbols, and atavistic graffiti, which appear so necessary to his language, as if their absence would make his works "sterile." The metaphysical concept of De Chirico joined expertly with the informal. The presence of the soul or, in a secular sense, poetry and consciousness, are always present in the informal work of Guglielmo Darbo and the perception of the story, the fable, the narrative is experienced with a stylistic continuity which distinguishes it and makes one recognize: Guglielmo Darbo is Guglielmo Darbo! A story, certainly his own, told with an awareness of being understood, because he expresses himself with great dignity and artistic honesty. It's the only way, in my opinion, for a true artist today to have the approval of his audience - an acceptance that does not have to feed a kind of self-complacency, but that gratifies; it is the confirmation that one is on the right track. Cultural energy and real life that come together in an original narrative path.
Luca Ferrari (Galleria IDEARTE Ferrara)
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